Il centro storico di Cottanello e' completamente zona pedonale.
Mantiene ancora l'aspetto di castrum speciale dell'eta' romana con la doppia cinta muraria concentrica ed uno spazio interstiziale per la ronda.
Passeggiare per le stradine in pietra, nell'aria salubre e nel silenzio antico rotto dallo scorrere dell'acqua del ruscello poco sotto, dal canto degli uccelli che popolano i boschi circostanti e dai versi degli animali che vi pascolano intorno, circondati da un panorama stupendo e da una natura ancora incontaminata, e' un piacere che Cottanello offre al visitatore alla ricerca di pace e serenita' o che voglia allentare lo stress.
Lo spazio di ronda tra le due mura di cinta, l'attuale via del Corridoio, consente di aggirare tutto il paese, mentre resistono al tempo alcune torri di vedetta quali quelle presso i due portoni di ingresso.
Il portone a nord e' la Porta del Regno, cosi' chiamata perche' affacciava verso il Regno di Napoli, ricostruita nel 1572 e rimasta in piedi accanto all'abside circolare della attuale chiesetta di S. Luigi che in origine era la torre di vedetta.
Attualmente è l'ingresso del paese ma probabilmente nel periodo medievale era una porta secondaria la cui salita di accesso ha rimpiazzato nel tempo quello che fu il ponte levatoio.
La Chiesa di S.Luigi si incontra sulla sinistra appena varcata la Porta del Regno. Essa era un oratorio della Compagnia del SS. Sacramento come attestato dal simbolo 'IHS' posto sul timpano del portone di ingresso. E' ricavata nell'antica torre medievale che era a difesa della Porta del Regno e del probabile ponte levatoio. Fino al 1794 veniva utilizzata come cimitero dei forestieri che morivano Cottanello.
Sulla destra entrando dalla Porta del Regno c'è il palazzo dell'Istituto Rinaldi. Prende nome in memoria della determinata ed emancipata Lucia Rinaldi che alla morte avvenuta nel 1865, non avendo prole, donò la sua casa al comune di Cottanello con il patto che sarebbe stata utilizzata per l'istruzione delle sole fanciulle del paese.
Così fu fatto e nel 1880 arrivarono ad insegnare le suore del Preziosissimo Sangue. In seguito ospitò l'asilo comunale ed oggi, appena restaurato, viene utilizzato per mostre e convegni, mentre un'ala è destinata alle riunioni dell'associazione della Val d'Aia.
In cima alla ripida salita alla destra dell'Istituto si inconta un arcata con due caratteristici finestroni. Anticamente, come attestato da vari dipinti che raffigurano il paese, erano tre. Superando i finestroni ci si trova sulla via del Corridoio. Dopo la curva, salendo a sinistra siamo di fronte alla Casa Baronale, l'antico palazzo degli Orsini. Grazie all'andamento verticale della roccia, nel terrazzo di questo edificio vi è un giardino pensile dove prima erano posti un pozzo ed una torre.
Adiancente alla Casa Baronale si nota un ingresso in cima a delle scale: era l'ingresso laterale da cui l'importante Compagnia del SS. Sacramento entrava nella Chiesa di S. Andrea. Poco più avanti, incastonato nel muro, possiamo ammirare la base di un sarcofago con una iscrizione dalla quale si deduce l'appartenenza ad Emilio Paolo, bimbo della famiglia Orsini prematuramente scomparso. Il sarcofago è posto all'interno della chiesa. Sono sulla piazza centrale del paese l'ingresso e la facciata della chiesa parrocchiale di S. Andrea: le ristrutturazioni più importanti sono state fatte dopo il devastante incendio del 1799 ad opera delle truppe napoleoniche. I lavori di ricostruzioni iniziarono nel 1809 e terminarono l'anno dopo. Tutte ristrutturazioni importanti ma che hanno cambiato l'aspetto della chiesa che a quell'epoca veniva considerata 'maestosa' per i suoi sette altari. Del vecchio edificio rimane integro l'ingresso secondario su Via Cavour (a quei tempi 'via longa') e tracce di un finestrone romanico sul campanile. Gli attuali affreschi sono stati realizzati dal locale maestro Gaetano Pasquarelli tra il 1933 ed il 1940. Sono presenti tre altari coronati da altrettanti dipinti raffiguranti S. Andrea, patrono di Cottanello, condotto sulla croce, il Cristo crocifisso e la Madonna di Pompei.
Molteplici sono gli stemmi posti sugli antichi palazzi della potente famiglia degli Orsini che governò questo paese per circa 500 anni. Nella piazza centrale, sulla destra dando le spalle alla chiesa, troviamo la rosa simbolo degli Orsini nell'arco del palazzo di nobile aspetto che fu la sede del Vicario. Percorrendo i vari vicoletti verso Porta Romana, possiamo scorgere su un muro uno stemma più articolato, con un emblema centrale, due orsi laterali ed ancora due rose.
La porta a sud e' la Porta Romana, chiusa da una torre ben conservata. Ha questo nome perche' indirizzata verso Roma. La porta probabilmente era l'antico ingresso principale, idea rafforzata dal fatto che ha ben tre sistemi difensivi e che reca sull'arcata lo stemma degli Orsini.
Nel 1868 il sindaco Francesco Patrioti fece abbassare le mura castellane di 1,50 m., di conseguenza andarono persi i passi delle guardie e le merlature, i cui contorni sono visibili sulla torre quadrata che si erge sulla via del Corridoio dopo Porta Romana. Interessante è accanto alla torre quello che rimane degli ambienti all'interno di una gemella torre di guardia che ora si presenta come un arco che immette nella via dello Steccato.
(Tutte le foto sono state realizzate da Roberto Lucignani.)