I Prati di Cottanello sono una delle meraviglie naturalistiche della Sabina, iscritti nel Catalogo Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici dal 2021 per la loro incontaminata natura, per l’interesse storico e le pratiche e le conoscenze tradizionali correlate.
Millenni di tradizioni agricole ma anche storiche, si possono intuire percorrendo la strada che ci conduce ai “Prati di Sotto” situati ad un’altezza di circa 800 m s.l.m., fino ai “Prati di Sopra”, che raggiungono un’altezza di oltre 900 m s.l.m. di circa 60 ha.
Poco distante dal centro storico, si inerpica la strada che conduce ai prati, si incontra lungo il cammino la cava di marmo di Cottanello e proseguendo si arriva ai “prati di sotto”, dove compare come per magia uno scenario incantevole, grandi distese verdi e al centro un caratteristico villaggio di pastori oggi semi abbandonato; Le Casette.
L’area occupa un’estensione di circa 1000 ha all’interno di un più vasto comprensorio di circa 3600 ha, di cui 2400 di superficie boschiva e pascolo montano e 1200 di coltivazioni agrarie.
Di fronte, nascosta tra la vegetazione, sovrasta una collinetta la Rocca di Montecalvo (924 m s.l.m.). Utilizzata fino al 1972, fu per secoli contesa da diverse città per la posizione strategica in cui si trova, da li infatti, si poteva controllare la Sabina, Rieti e anche Narni.
Questa strada infatti, è stata per secoli il passaggio obbligatorio per recarsi da quel versante della Sabina a Rieti, infatti la strada che oggi da Cottanello conduce a Contigliano, e quindi al Capoluogo, fu costruita solo nel 1888. Fino ad allora, si tagliava per i boschi e la montagna attraverso tratturi e sentieri. I Prati di Cottanello erano parte vitale di quel percorso, e già San Francesco era solito percorrerla nei nella prima metà del 1200, durante i suoi spostamenti in quella direzione. Sono ancora tramandati i racconti degli ex voto al Santo per le “grazie ricevute” sulle montagne Cottanellesi infestate dai lupi, e il segno del suo passaggio lo ritroviamo all’interno dell’Eremo di San Cataldo; nella gamba destra del Cristo bizantinizzante dipinto all’interno della cappelletta, troviamo ancora oggi, un “TAU”. Proprio per questo, anche Cottanello è entrato a far parte del Cammino di Francesco.
Oggi i prati, sono il luogo ideale per passare una giornata immersi nella natura, dove si possono fare sport all’aria aperta pur mantenendo sempre il suo valore silvo-pastorale. Qui fauna selvatica ed animali da fattoria convivono allo stato brado, è possibile incontrare infatti, cavalli, mucche pecore, capre e maiali. La persistenza storica di un paesaggio caratterizzato dall’alternanza di pascoli e boschi, rappresenta un punto di incontro tra l’insediamento antropico e il contesto naturale, arricchendone il valore storico, produttivo e ambientale.
I numerosi fontanili che raccolgono le acque provenienti dalle tante sorgenti naturali presenti sul territorio, e il laghetto che si trova lungo la strada che porta ai prati di sopra, sono contenitori della preziosa acqua funzionale al bestiame.
I “prati di sopra” sono ancora più ampi e caratterizzati dalla presenza di cerri, faggi e altri alberi ad alto fusto. Si tratta spesso di piante di grandi dimensioni, come i Cerri Monumentali che raggiungono altezze di 31 metri e che possono vantare la veneranda età di 400 anni circa.